07/04/2012 - 15/04/2012
from the press release: Castello Aragonese, Agropoli (Italy)
Double solo show: La forma del tempo. Enzo Cursaro - Lello Torchia. Castello Aragonese, Agropoli (Italy)
La forma del tempo
Il Castello Angioino Aragonese di Agropoli ospita per la prima volta le opere degli artisti Enzo Cursaro (Paestum, 1953) e Lello Torchia (Napoli, 1971) nella mostra La forma del tempo. Gli spazi dell’antico maniero accolgono 15 lavori, molti dei quali pensati e realizzati site specific, che evocano il fluire del tempo e le tracce che esso lascia su tutte le cose animate e inanimate. La mostra si sviluppa su un percorso che va dalla Sala dei francesi, che ospita le tele di Cursaro, fino ai camminamenti nelle mura, che contengono le installazioni di Torchia. L’evento è arricchito da una pubblicazione che racchiude le riproduzioni delle opere e gli approfondimenti critici di Marina Cipriani, Direttore del Museo Archeologico Nazionale e degli Scavi di Paestum.
"L’azione del tempo che consuma, modella e, a suo modo, riplasma tutto ciò che è materia, emerge con grande forza evocativa dai dipinti di Enzo Cursaro, frammenti che sembrano scaturire, come cocci dal terreno, da un remoto passato per animarsi fino a divenire luminose geometrie immerse in uno spazio atemporale. Le sculture di Lello Torchia, per me evocatrici di alcuni ritratti dell’antica arte italica, mostrano nelle superfici abrase e attraversate da tagli verticali, un’erosione della forma che le rende archetipi della disgregazione operata dal tempo. Una dissoluzione che si ritrova nella rigorosa opera pittorica dove innovazione tecnica ed esecuzione si fondono in una meditata sintesi."
from the press release: Castello Aragonese, Agropoli (Italy)
Double solo show: La forma del tempo. Enzo Cursaro - Lello Torchia. Castello Aragonese, Agropoli (Italy)
La forma del tempo
Il Castello Angioino Aragonese di Agropoli ospita per la prima volta le opere degli artisti Enzo Cursaro (Paestum, 1953) e Lello Torchia (Napoli, 1971) nella mostra La forma del tempo. Gli spazi dell’antico maniero accolgono 15 lavori, molti dei quali pensati e realizzati site specific, che evocano il fluire del tempo e le tracce che esso lascia su tutte le cose animate e inanimate. La mostra si sviluppa su un percorso che va dalla Sala dei francesi, che ospita le tele di Cursaro, fino ai camminamenti nelle mura, che contengono le installazioni di Torchia. L’evento è arricchito da una pubblicazione che racchiude le riproduzioni delle opere e gli approfondimenti critici di Marina Cipriani, Direttore del Museo Archeologico Nazionale e degli Scavi di Paestum.
"L’azione del tempo che consuma, modella e, a suo modo, riplasma tutto ciò che è materia, emerge con grande forza evocativa dai dipinti di Enzo Cursaro, frammenti che sembrano scaturire, come cocci dal terreno, da un remoto passato per animarsi fino a divenire luminose geometrie immerse in uno spazio atemporale. Le sculture di Lello Torchia, per me evocatrici di alcuni ritratti dell’antica arte italica, mostrano nelle superfici abrase e attraversate da tagli verticali, un’erosione della forma che le rende archetipi della disgregazione operata dal tempo. Una dissoluzione che si ritrova nella rigorosa opera pittorica dove innovazione tecnica ed esecuzione si fondono in una meditata sintesi."