Alberto Cuomo
Le paste sono dense e collose, ma lo spessore è sottile, tanto da impregnare talvolta il supporto a mostrarne la trama. Spesso gli strati, di colore appena diversi, si sovrappongono e, ri-velandosi reciprocamente sulla tela, svelata-velata, si fanno rarefatti luoghi di trasparenza.
Il modo, il guazzo, ma anche la materia, e quindi l'esito espressivo, ricorda il Suprematismo, il suo legame con la tradizione delle icone, le sovrapposizioni in trasparenza del Favorskij, il teorico della composizione e pedagogo dello Vchutemas caro a Florenskij, dove la figura si fa presenza dell'insostanziale, della Sofia, luogo di incontro con l'assoluto, spazio metafisico che si apre oltre le grate dell'iconostasi costituita.
In altri casi punte più sottili, grafiche o di colori più densi, si infervorano nel frottage quasi a venir via da supporto o a romperlo, come è nell'Espressionismo. Né questo sembri contraddittorio: anche l'Espressionismo, secondo quanto mostra il Mittner, fa evolvere l'urlo verso terse ed evanescenti geometrie, o, anche, fa risuonare i più rarefatti silenzi della forma geometrica sin dentro l'urlo. Lello Torchia attraversa così i modi antichi, persino arcaici, della pittura, riletti dall'avanguardia, ancora riletti dalle tendenze contemporanee.
E pure la tradizione pittorica emerge come in echi lontani che non distolgono le sue opere dal presente. In esse cioè si fa vivo, mediante le tecniche proprie del dipingere, di un modo storico dell'arte quindi, lo stesso gioco di riflessi, in cui il reale si rende fantasma, proprio alle esperienze del virtuale.
Il modo, il guazzo, ma anche la materia, e quindi l'esito espressivo, ricorda il Suprematismo, il suo legame con la tradizione delle icone, le sovrapposizioni in trasparenza del Favorskij, il teorico della composizione e pedagogo dello Vchutemas caro a Florenskij, dove la figura si fa presenza dell'insostanziale, della Sofia, luogo di incontro con l'assoluto, spazio metafisico che si apre oltre le grate dell'iconostasi costituita.
In altri casi punte più sottili, grafiche o di colori più densi, si infervorano nel frottage quasi a venir via da supporto o a romperlo, come è nell'Espressionismo. Né questo sembri contraddittorio: anche l'Espressionismo, secondo quanto mostra il Mittner, fa evolvere l'urlo verso terse ed evanescenti geometrie, o, anche, fa risuonare i più rarefatti silenzi della forma geometrica sin dentro l'urlo. Lello Torchia attraversa così i modi antichi, persino arcaici, della pittura, riletti dall'avanguardia, ancora riletti dalle tendenze contemporanee.
E pure la tradizione pittorica emerge come in echi lontani che non distolgono le sue opere dal presente. In esse cioè si fa vivo, mediante le tecniche proprie del dipingere, di un modo storico dell'arte quindi, lo stesso gioco di riflessi, in cui il reale si rende fantasma, proprio alle esperienze del virtuale.